FISCO: Studi di settore.
Gli studi di settore relativi a 80 settori dovranno
esser revisionati entro il quarto anno dal loro varo e aggiornati ogni anno
in base alle elaborazioni Istat calcolate in modo differenziato per i
diversi settori
Concordato triennale.
Si chiamerà «pianificazione fiscale» e servirà a
determinare in modo preventivo, sulla base degli studi di settore le imposte
da pagare per un triennio. In cambio dell’adesione, i contribuenti
riceveranno una limitazione nei poteri di accertamento del fisco e non
dovranno pagare i contributi previdenziale per la parte che eccede i redditi
non dichiarati in precedenza. In più avranno uno sconto di quattro punti
sull’aliquota che si applica sui redditi dichiarati.
Iva.
In caso di mancata fatturazione per l’acquisto di un
bene la sanzione è estesa anche al compratore. Ma in programma c’è anche una
mappatura delle vetture acquistate negli altri paesi della Ue, la
reintroduzione dell’elenco dei clienti e fornitori e l’obbligo di una
comunicazione al fisco nel caso di acquisti fatti in sospensione d’imposta.
Affitti.
Introdotto l’obbligo di indicare il codice fiscale per
tutte le pratiche immobiliari per consentire gli incroci. I controlli
saranno poi estesi alle utenze con l’obbligo per le società di servizi di
comunicare al fisco gli estremi domiciliari. Cambia anche la domanda
antimafia da presentare alle questure per le locazioni. È disposta la
rivalutazione delle rendite catastali nelle aree di pregio. Si individuano
soglie adeguate per i canoni e, sempre sugli affitti, si disincentiva la
mancata registrazione del contratto, prevedendo anche la sua nullità.
UNA TANTUM: Difesa.
L’Agenzia del Demanio individua entro il 30 aprile 2005
beni immobili in uso al ministero della Difesa, non più utili ai fini
istituzionali, da dismettere. La Cassa depositi e prestiti potrà concedere
alla Difesa nel 2005 anticipazioni finanziarie non superiori a 954 milioni
di euro con oneri a carico dello Stato.
Cartolarizzazioni e fondi.
Il Mef avvia dismissioni immobiliari da realizzare
tramite cartolarizzazioni, fondi immobiliari, cessioni dirette (anche
tramite l’Agenzia del Demanio). Al via contenimento, razionalizzazione,
ottimizzazione e programmazione della spesa pubblica per interventi edilizi.
Previsto trasferimento a prezzi di mercato, a società controllate
direttamente o indirettamente dallo Stato, di tratti della rete stradale
nazionale assoggettabili a tariffe.
Fintecna.
La società del Tesoro dovrà gestire la liquidazione
degli enti disciolti anche avviando le vendita degli immobili dei predetti
enti.
TETTO DEL 2%: La Golden rule.
Il "tetto" del 2% alla spesa complessiva delle pubbliche
amministrazioni dovrebbe riportare in pareggio, nel 2005, il saldo corrente
(9,5 miliardi i tagli attesi). Eventuale maggior deficit finanzierebbe
dunque gli investimenti. Riferito al conto consolidato delle
amministrazioni, il "tetto" vale anche per il bilancio dello Stato e per la
Tesoreria, con limite del 2% ai tiraggi annuali degli enti depositanti.
L’importo di riferimento, al 2004, è decurtato degli effetti del decreto che
varò la manovrina di luglio scorso.
Investimenti.
Gli investimenti fissi lordi cresceranno oltre il 2%
«grazie anche a una riforma del meccanismo di finanziamento che prevede il
ricorso a capitali privati».
Eccezioni ed esclusioni.
Per gli Enti locali, la spesa crescerà del 4,8% nel 2005
sul 2003 per poi ritornare al 2%. Il tetto non si applica a: pensioni e
prestazioni sociali, organi costituzionali, trasferimenti alla Ue, interessi
sui titoli di Stato, spese da accordi internazionali e limiti d’impegno
attivati.
Fondi di riserva.
Sottoposti al tetto, si possono utilizzare per
«straordinaria necessità e urgenza».
INCENTIVI ALLE IMPRESE: Stretta su incentivi, Sud e
grandi opere.
Per rispettare il tetto di spesa del 2% la Finanziaria
introduce una stretta al Fas (Fondo areee sottoutilizzate). Nello specifico,
il provvedimento fissa a 6.550 milioni il tetto per i pagamenti relativi
agli interventi per le aree depresse. Di questi fanno parte anche 1.850
milioni che riguardano gli incentivi alle imprese e le opere
infrastrutturali. È di 2.750 milioni quello per il Fondo incentivi alle
imprese e di 450 milioni quello relativo agli interventi della legge
obiettivo. Fermo restando il totale degli stanziamenti, i limiti settoriali
potranno essere modificati con decreto del ministro dell’Economia, in
relazione all’andamento dei pagamenti. Le amministrazioni centrali dovranno
destinare al Sud almeno il 30% della spesa ordinaria in conto capitale.
Fondi Cipe.
Il Cipe ha sbloccato ieri 12,3 miliardi di euro di
investimenti, l’85% dei quali destinati al Mezzogiorno. La ripartizione
degli stessi avverrà nel provvedimento sulla competitività che il Governo
varerà nei prossimi giorni.
ENTI LOCALI: Esenzione dal tetto del 2%.
Gli enti locali potranno derogare al limite del 2% alle
spese (4,8% per il 2005, ma sul consolidato 2003) solo per finanziare
investimenti e nei limiti delle maggiori entrate derivanti da maggiorazioni
di aliquote e tariffe delle imposte e tasse locali. Nel 2006 e 2007 anche
gli Enti locali saranno sottoposti alla regola del 2%. Non sono sottoposte
al tetto le spese di personale, quelle di Regioni e Province autonome per la
sanità, quelle derivanti dall’acquisizione di partecipazioni azionarie e di
altre attività finanziarie, dai conferimenti di capitale e dalle concessioni
di crediti.
Sanzioni.
Per chi non rispetta il patto di stabilità interno
pronta la sanzione: assunzioni vietate, impossibilità di ricorrere a
indebitamento per investimenti, spese di acquisto congelate al livello
dell’ultimo anno in cui si è rispettato il Patto.
Iva.
Alle Regioni spetterà un’addizionale sull’Iva. Il limite
sarà fissato entro il 31 luglio prossimo. Per compensare il minor gettito
dai carburanti le Regioni otterrano 340 milioni di euro di rimborso dallo
Stato.
SANITÀ: Spesa regionale sotto controllo.
L’ammontare della spesa sanitaria sarà uguale a quella
del 2004, incrementata del 2% con esclusione di quella per il personale:
88,250 mld. Ogni tre mesi le Regioni dovranno monitorare i costi affrontati
e garantire che la gestione resti in equilibrio. Se sforano dovranno
adottare misure — addizionali fiscali, ticket e tagli di servizi — per
riportare i conti in equilibrio.
Contenimento dei costi.
Per tenere sotto controllo i costi la Finanziaria
prevede l’istituzione della tessera sanitaria in tutte le Regioni,
l’adozione di meccanismi in grado di favorire il monitoraggio della spesa
sanitaria e una razionalizzazione dell’offerta ospedaliera in grado di
incentivare il day hospital: senza interventi non accederanno ai maggiori
finanziamenti. I governatori, in ultima istanza, saranno nominati commissari
ad acta per attivare le misure di rientro dai deficit.
Spesa farmaceutica.
Rimane inchiodato al 13% il tetto della spesa
farmaceutica. Finanziamenti per 1 miliardo nel 2005, 1,2 nel 2006 e 1,4 per
il 2007 saranno condizionati dal mantenimento del tetto di spesa in sede
locale.
PUBBLICO IMPIEGO: Rinnovi contrattuali.
La Finanziaria 2005 dispone un aumento delle risorse per
i rinnovi di 56 milioni di euro. La crescita delle retribuzioni dei
dipendenti pubblici sarà del 3,7%. In pratica al 3,6% già previsto dalla
Finanziaria 2004 un altro 0,1 per cento.
Incrementi retributivi.
Altri 22 milioni di euro saranno destinati agli aumenti
retributivi, 20 dei quali al personale di polizia e forze armate. Ulteriori
incrementi potranno essere riconosciuti laddove vengano contestualmente
indicati la riduzione della spesa relativa ad altre voci.
Blocco del turnover.
Vengono fissati rigidi paletti sulle nuove assunzioni.
Eventuali incrementi di personale saranno permessi solo alle amministrazioni
"virtuose".
Stretta sulle collaborazioni.
Sarà più difficile aumentare il personale con contratto
a termine e trasformare i contratti di formazione lavoro in rapporti a tempo
indeterminato.
Sconti sui pc.
I dipendenti pubblici, compresi i docenti, potranno
acquistare un pc usufruendo di prezzi scontati stabiliti dalle indagini di
mercato della Consip.
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